Ogni situazione patologica o non richiede delle specifiche direttive nella gestione dell'alimentazione. Insieme vedremo quali sono i punti chiave per una corretta alimentazione di caso di questa specifica patologia tiroidea.
In questo articolo troverai tutto quello che c'è da sapere sulla Tiroidite di Hashimoto e su come impostare una terapia alimentare specifica.
Parleremo prima di tutto delle caratteristiche di questa patologia, delle problematiche da affrontare e di quanto l'alimentazione possa influire positivamente o negativamente sugli esiti delle terapie farmacologiche.
Ovviamente si tratta di consigli generici, per cui consiglio sempre una visita specialistica per ciascun caso in particolare, al fine di creare un piano alimentare individuale e altamente specializzato.
Cos'è la Tiroidite di Hashimoto?
La tiroidite di Hashimoto definita anche come tiroidite cronica autoimmune può manifestarsi con una normale funzione tiroidea oppure una ridotta funzione tiroidea. Nel secondo caso parliamo di ipotiroidismo subclinico nel caso in cui solo il valore del TSH è alterato mentre parliamo di ipotiroidismo conclamato nel caso in cui si evidenzia anche una riduzione della tiroxina circolante (T4). La terapia viene svolta con ormone sostitutivo ovvero attraverso la somministrazione di L-T4.
Segni e sintomi:
- Stanchezza
- Aumento del peso
- Stipsi
- Pelle secca
- Unghie fragili
- Capelli sottili e secchi
- Depressione
- Ridotta frequenza cardiaca
La predisposizione può essere sicuramente genetica ma esistono anche fattori ambientali che contribuiscono come carenze dietetiche di selenio e vitamina D.
L'importante ruolo dell'alimentazione.
Chi soffre di una patologia autoimmune riscontra un’infiammazione dei tessuti causata proprio dall’attacco immunitario nella zona interessata! Quindi l’alimentazione scelta oltre che essere sana ed equilibrata dovrà essere prima di tutto anti-infiammatoria per tamponare gli effetti pro-infiammatori generati dal corpo!
Tra le sostanze e cibi da limitare o evitare ci sono i cibi ricchi di ISTAMINA come funghi, affettati, cacao, pesce in scatola, solanacee (patate, pomodori, peperoni, melanzane), formaggi stagionati.
Cibi contenenti glutine e lattosio poiché aumentano lo stato infiammatorio a livello intestinale. Inoltre è stato reso evidente da parte della letteratura scientifica che le patologie autoimmunitarie tendono ad “aggregarsi” perciò patologie come la celiachia, a base autoimmunitaria, andrebbero scongiurate evitando una elevata assunzione di glutine e quindi una eccessiva infiammazione intestinale dovuta all’ingestione di tale sostanza.
Alimenti ricchi di iodio non sono necessari per non produrre una sovra-stimolazione della tiroide soprattutto nei pazienti che sono già sotto terapia sostitutiva.
Da evitare gli alimenti definiti “gozzigeni” ovvero che rallentano l’attività tiroidea poiché interferiscono nel metabolismo dello iodio, impedendo la corretta formazione e degli ormoni tiroidei che da esso derivano. Questi appartengono alla famiglia delle Brassicaceae/Cruciferae ovvero broccoli, cavoli, cavolfiore, verza, cavoletti di bruxelles, rape e ravanelli. Queste verdure andrebbero limitate in caso di ipotiroidismo non trattato e da distanziare dall’assunzione dei farmaci per la tiroide se vengono invece assunti, per il loro effetto spiegato prima. Altri cibi da evitare poiché contrastano l’assorbimento dello iodio sono soia e miglio.
N.B. piccolo appunto sui metodi di cottura: evitare frittura e bollitura poiché riducono il contenuto di iodio nei cibi quindi prediligere la cottura in padella con un po’ di acqua e poi ripassare con un filo di olio oppure la cottura a vapore e condire a crudo.
I cibi benefici e amici della dieta!
I cibi definiti benefici sono i seguenti:
- Cibi anti gozzigeni come l’avena che aiutano soprattutto in caso di ipotiroidismo non trattato
- Cibi ricchi di omega 3 come tutti i semi oleosi: semi di lino macinati, olio di lino spremuto a freddo e conservato rigorosamente in frigo, semi di canapa, noci, frutta secca in generale. Ovviamente è consigliato in primis il consumo di pesce azzurro e pesce grasso come tonno e salmone.
- Cibi ricchi di selenio e zinco, essenziali per la funzione tiroidea. Il selenio ha un elevato potere antiossidante e aiuta contro lo stato infiammatorio e la sua miglior fonte sono le noci brasiliane dette anche noci di macadamia. Lo zinco si trova prevalentemente nei semi di zucca.
- Uso di drenanti. Oltre che bere e camminare, per contrastare la ritenzione di liquidi possiamo aiutarci con l’utilizzo di drenanti naturali come betulla e pilosella. Sono sostanze naturali che non interferiscono con la funzione tiroidea.
Riassumiamo un po' di sane e buone abitudini.
Per realizzare una dieta sana, equilibrata ma soprattutto efficace nel contrastare l’aumento di peso e favorire il dimagrimento bisogna tenere molto attivo il metabolismo facendo circa 5 pasti al giorno.
La dieta deve essere comprensiva di tutti i macronutrienti ed essere ovviamente bilanciata inserendo cibi ricchi di fibre ovvero integrali, frutta e verdure e riducendo i prodotti confezionati e raffinati con elevate concentrazioni di zuccheri semplici.
Le proteine devono provenire preferibilmente da fonti magre e non processate e le fonti di grassi devono comprendere soprattutto omega 3 quindi pesce azzurro e salmone, olio evo e frutta secca (soprattutto noci di macadamia ricche di selenio).
Bisogna limitare l’assunzione di glutine e lattosio per ridurre il più possibile lo stato infiammatorio dell’intestino ed evitare l’assunzione di soia e crucifere (alimenti definiti gozzigeni).
N.B. l’assunzione di farmaci ed integratori di vitamine e minerali non deve essere concomitante così come l’assunzione di frutta e verdura ricchi di fibre per evitare un ridotto assorbimento degli ormoni.
Concludiamo con una semplice lista!
Riassumendo in pochi punti quanto appena detto, una corretta alimentazione in caso di Tiroidite di Hashimoto deve comprendere:
- cibi ricchi di omega 3: pesce, frutta secca e al contempo bisogna ridurre l'assunzione di crucifere;
- olio evo, zenzero, curcuma, cibi integrali ricchi di vitamine e minerali;
- cibi ricchi di antiossidanti: frutta secca e thè verde;
- limitare cibi con elevato contenuto di zuccheri semplici o grassi saturi (no latticini, glutine e salumi).
L'importanza di un percorso personalizzato.
Termino questo articolo ribadendo al pubblico che è sempre ben auspicabile fare una visita specialistica e avere un piano alimentare personalizzato e adatto non solo per la situazione patologica ma anche per la propria struttura corporea e perché no per i propri obiettivi estetici e di peso.
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