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Immagine del redattoreCarla Petito

Qual è il miglior protocollo alimentare per il trattamento dell'endometriosi?

Come l'alimentazione può aiutarci nel trattamento della sintomatologia dolorosa.

Tips e suggerimenti utili per affrontare al meglio questa patologia!

Un buon piano alimentare correttamente studiato ha un ruolo rilevante nel trattamento della sintomatologia nei soggetti affetti da endometriosi. La dieta nei pazienti è infatti volta a ridurre i dolori e l’infiammazione, migliorare la risposta insulinica dei tessuti e la sintomatologia globale. Il tutto viene fatto combinando cibi antinfiammatori, disintossicanti e ovviamente privi di ormoni. L’endometriosi si può perciò contrastare significativamente attraverso determinate e mirate scelte alimentari che nel complesso indentificano una DIETA ANTINFIAMMATORIA per eccellenza, riducendo i dolori e i sintomi della patologia e quindi migliorando nettamente la qualità di vita dei pazienti affetti.


Il consumo di FIBRE!


Primo punto fondamentale è l’aumento del consumo di fibre poiché coadiuvano la digestione e consentono un corretto funzionamento dell’intestino nella sua interezza. Le fibre inoltre riducono la quantità di estrogeni circolanti riducendo quindi l’impatto degli estrogeni stessi sui tessuti estrogeno-dipendenti. Bisognerebbe quindi aumentare del 20/30% la quota di fibre in tutti i pasti della giornata attraverso l’aumento del consumo di:

  • Verdure, contengono molte fibre che puliscono l’intestino e anche una abbondante quota di antiossidanti.

  • Cereali integrali, meglio se poveri o privi di glutine, abbassano il picco glicemico e hanno un buon contenuto di fibre.

  • Legumi, sono una fonte proteica e glucidica allo stesso tempo ma privi di glutine.

  • Frutta, fonte non solo di fibre ma anche e soprattutto di vitamine.

  • Semi oleosi, ad alto contenuto di omega 3 e ferro.


Attenzione agli Omega 3!


Secondo punto fondamentale riguarda il consumo di omega 3. Gli acidi grassi della serie omega 3 promuovono infatti la produzione endogena di prostaglandine PGE1 che riducono i livelli di infiammazione addominale dati dall’endometriosi. Un buon apporto di omega 3 è dato dal consumo di:

  • Pesce azzurro

  • Salmone e tonno

  • Olio di oliva

  • Frutta secca – noci, noci pecan, mandorle, anacardi

  • Avocado

  • Semi di chia, girasole, zucca, lino


Oltre ai cibi e consumi consigliati ci sono però molti cibi sconsigliati per questa patologia!

Quali alimenti ridurre in caso di endometriosi?

  • Carne rossa ridotta al minimo e preferire carne bianca di origine controllata.

  • Latticini, per ridurre al minimo l’introduzione di caseine e lattosio.

  • Glutine ridotto magari preferendo farine grezze o da cereali antichi a ridotto contenuto di glutine.

Cosa invece evitare o eliminare?

  • Alimenti industriali quindi merendine, patatine, barrette, biscotti, bevande zuccherate, prodotti confezionati

  • Farine bianche e prodotti da forno raffinati

  • Grassi saturi (prodotti di derivazione animale, in particolare derivanti da maiale e manzo)

  • Alcool

  • Caffeina

  • Prodotti caseari da allevamenti non controllati

  • Prodotti della soia

  • Zucchero bianco

  • Dolci altamente zuccherini

  • Avena e segale dato il loro contenuto di estrogeni


L'integrazione consigliata!


Quali sono gli integratori e i nutrienti considerati fondamentali per ridurre la sintomatologia? A volte è infatti difficile introdurre attraverso gli alimenti elevate quantità di alcuni componenti, in questi casi è possibile integrare:

  • Vitamina D

  • Omega 3 e omega 6

  • Curcuma

  • Quercetina

Cereali e farine... quali scegliere?


La scelta dovrebbe orientarsi per quanto possibile verso cereali integrali e ancor meglio sena glutine quindi:

  • Riso

  • Mais

  • Miglio

  • Grano saraceno

  • Quinoa

  • Amaranto

Per le preparazioni possiamo introdurre:

  • Farina di riso

  • Farina di mandorle

  • Farina di cocco

  • Farine di legumi

E per i latticini invece? Come regolarsi?


Possiamo far ricadere la nostra scelta su prodotti senza lattosio? Vediamolo subito!


Nelle donne che soffrono di endometriosi si riscontra una dominanza di estrogeni, ovvero livelli più alti di estrogeni soprattutto rispetto ai livelli di progesterone. Nella maggior parte dei prodotti caseari riscontriamo una contaminazione data da ormoni della crescita e antibiotici che vanno ad aggiungersi al carico già elevato apportato dall’endometriosi e quindi un aggravamento dei sintomi pro-infiammatori. Perciò latte e derivati vengono considerati alimenti pro-infiammatori e vengono quindi sconsigliati in una dieta antinfiammatoria. Non si parla tanto di presenza o meno di lattosio, che in alcuni soggetti può creare problematiche digestive, quanto di altre componenti come la Beta caseina A1 (latte di mucca e derivati) che causa livelli di infiammazione molto più alti rispetto alla Beta caseina A2 contenuta invece nel latte di capra e pecora e derivati, che invece possono essere consumati anche se con moderazione. Perciò consumare latte senza lattosio è come consumare del comune latte!!! Alcune valide alternative vegetali sono:

  • Latte di mandorla senza zuccheri aggiunti

  • Latte di cocco senza zuccheri aggiunti

  • Bevande a base di cereali come latte di riso, farro, orzo, miglio e quinoa, preferibilmente da fonti senza glutine e senza zuccheri aggiunti.

Quali sono quindi i latticini consentiti?


Sicuramente quelli contenenti Beta caseina A2 e non Beta caseina A1, mantenendo così gli effetti positivi del latte e riducendo quelli negativi.

  • Parmigiano reggiano: stagionato almeno 36 mesi, praticamente privo di lattosio e con percentuali bassissime di caseine

  • Ricotta, prodotta dal siero del latte è naturalmente priva di caseine

  • Latte e derivati contenenti Beta caseina A2 quindi preferire latte e yogurt di capra, Feta DOP (latte di pecora e capra).

Concludiamo con il condimento!


Infine come sostituire il burro nelle preparazioni?


Prediligiamo l’utilizzo di olio extravergine di oliva e altre alternative vegetali come l’olio di cocco, escludendo prodotti altamente processati come le margarine vegetali.

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